La storia di LR comincia nel 2011 con il sogno di Luis Raifer*: creare un vino unico in tutto e per tutto. Una cuvée di Chardonnay, Pinot Bianco e Sauvignon che esprimesse il pieno potenziale del terroir. Un vino in cui l’eleganza, la complessità e la freschezza minerale si fondessero in un unicum armonico. E con una bottiglia degna di ospitare un capolavoro.
Ogni annata ha la propria identità. Il team della Cantina Colterenzio affronta ogni anno la sfida di creare un LR in cui trovino espressione le migliori caratteristiche dell’annata.
“Nell’annata 2019 il Pinot Bianco emerge in modo particolarmente netto”, riflette Martin Lemayr, enologo di Colterenzio, mentre degusta il vino. “Credo non abbiamo mai avuto un LR con un gioco d’acidità così vivace, con così tanta sensualità e succosità. Sono caratteristiche che, al di là delle peculiarità dell’annata, riconduco chiaramente al Pinot Bianco.”
Il 2019 è stato un anno contraddistinto da condizioni climatiche altalenanti. A un inverno caldo sono seguiti mesi freschi e piovosi, anche con periodi di freddo. Poco prima di cominciare la vendemmia, tuttavia, i vignaioli sono stati ricompensati con condizioni atmosferiche ideali – insolazione di giorno e fresco di notte – che si sono protratte per tutta la vendemmia 2019. “Per LR non potevamo chiedere di meglio. Le particelle accuratamente selezionate da cui provengono le sue uve si trovano tutte a quote leggermente superiori, tra i 480 e i 550 metri s.l.m. Ciò comporta una vendemmia sempre un po’ ritardata e, quindi, le uve hanno potuto sfruttare queste condizioni favorevoli fino al completamento della maturazione”, ricorda Lemayr.
Una volta vendemmiato, si procede a vinificare separatamente le uve migliori. Trascorso un anno, Martin Lemayr si dedica all’assemblaggio. Segue un anno di maturazione in rovere e un ulteriore anno di affinamento in bottiglia. A questo punto, tre anni dopo la vendemmia, il vino è pronto per la commercializzazione.
Oggi si presenta con un intenso e complesso gioco aromatico di frutta tropicale, come ananas maturo, e di note agrumate di arancia e buccia di limone. Il tutto avvolto da finissimi e delicati sentori di vaniglia.
Al palato il vino è molto espressivo, elegante, con una struttura atletica, snella, e con un’acidità marcata e accentuata. Il finale è armonico, con una lunga persistenza che non perde mai di carisma.
“Immagino che tra gli amanti di LR più di qualcuno rimarrà stupito da questa annata”, sorride Alex Ferrigato. “Lo sono stato anch’io per tutta la durata della sua evoluzione. Perché il 2019 rivela un lato di LR che ancora non conoscevamo. Il gioco d’acidità così marcato, il carisma e la freschezza di questo vino lo rendono già ora un’autentica meraviglia. E non vedo l’ora di poterne ammirare la sua evoluzione tra un paio d’anni”, conclude Ferrigato.
*Luis Raifer, per anni presidente amministratore della Cantina Colterenzio, è stato un pioniere del mondo vitivinicolo dell’Alto Adige. Negli anni ’80 ha contribuito in larga misura alla cosiddetta “offensiva qualitativa” del vino altoatesino.