LR 2020: Arte nel bicchiere (e sulla bottiglia)

LR, una storia d’amore fra arte, natura e sapienza enologica. La nuova annata, il 2020, si presenta come un insieme armonico con un’interessante struttura acida e una persistenza pressoché infinita.

Il 2020 segna la nona annata di LR. L’esclusiva cuvée bianca nasce dall’unione di Chardonnay, Pinot Bianco e Sauvignon, e rappresenta per Martin Lemayr, enologo della Cantina Colterenzio, e il suo team una sfida sempre nuova. “Valutiamo e selezioniamo le parcelle di vigneto tutti gli anni. Per la produzione di questo vino è determinante che vengano utilizzate solo uve provenienti da questi appezzamenti”, dichiara Lemayr. E perché è così importante? “L’idea di fondo è molto semplice: più la materia prima è sana e al giusto grado di maturazione, migliore sarà il prodotto finale. Il nostro compito in cantina è quello di trasformare queste uve in vino, ma non siamo dei maghi. Sono la natura e i viticoltori che costruiscono le fondamenta per tutto ciò che viene dopo. E LR vuole solo il meglio del meglio”, spiega Lemayr.

Dopo la vendemmia, eseguita in scrupoloso lavoro manuale, le uve vengono vinificate separatamente in piccoli quantitativi: l’assemblaggio avviene poi un anno più tardi. Segue un anno di maturazione in botti di rovere e un ulteriore anno di affinamento in bottiglia. Il vino viene messo sul mercato almeno tre anni dopo la vendemmia.

“Siamo stati bravi”, commenta con un sorriso Martin Lemayr lo scorso gennaio, quando in pochi eletti ci ritroviamo per assaggiare il nuovo LR. “Lo assaggio sempre a gennaio, pochi mesi prima che venga commercializzato, e devo dire che sono estremamente soddisfatto della sua evoluzione.” Alex Ferrigato, direttore commerciale della Cantina Colterenzio, è d’accordo: “Questa annata è incredibilmente equilibrata, c’è una meravigliosa armonia fra i tre vitigni, come in un’orchestra. Non ce n’è nessuno che sovrasti gli altri, si presentano come un insieme armonico.” A caratterizzare l’annata 2020 di LR è anche la sua pregevole struttura acida, che conferisce al vino una magnifica succosità.

La affianca la presenza ben integrata del legno, percepibile attraverso raffinatissime note di vaniglia. Ciò che resta alla fine è un piacere straordinariamente persistente e un’eleganza naturale, innata. Oltre che sul piano gustativo, LR conquista anche con l’estetica. Racconta Alex Ferrigato: “La bottiglia di vetro trasparente presenta in etichetta un dipinto diverso per ogni annata. Per ammirare l’opera è necessario guardare – letteralmente – attraverso il vino, il vero protagonista. La bottiglia stessa è avvolta in una raffinata rete metallica color argento, concepita per incuriosire ma anche per fungere da artistico manto protettivo per il prezioso contenuto. LR 2020 è quindi un’eccellenza tanto per il palato, quanto per gli occhi: un vino da collezione per gli amanti del vino e dell’arte.”

Anche il nome non è stato scelto a caso: LR sono le iniziali di Luis Raifer. Per lunghi anni presidente amministratore della Cantina Colterenzio, negli anni ’80 Raifer ha contribuito significativamente all’evoluzione del settore vitivinicolo dell’Alto Adige.

 

LR 2020: l’etichetta

La fanciulla è incantata
dalla bellezza di quei grappoli
che tanto rispecchiano l’inesauribile
ricchezza della natura.
La luce del sole illumina gli acini da dentro.
Gli occhi vivacie le gote rosate
cantano l’energia e la freschezza della gioventù. Il frutto, il sorriso e la luce
si fondono in una magica armonia.

Mezzogiorno italiano, 1827, Karl Pavlovič Brjullov

Il vino

Il video

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